Edizioni Saecula nasce nel 2008, nuova branca del precedente Progetto Saecula,
punto di riferimento e di scambio di conoscenze nel settore della Storia Antica e Medioevale.
Il ramo editoriale è specializzato nell’ambito storico in senso ampio, articolandone le tematiche in differenti collane dedicate.
In greco antico ἱστορία (historía) era la conoscenza che si acquisiva attraverso l’indagine, la ricerca.
Questo vorremmo fosse oggi il nostro approccio alla Storia.
Storia che è un campo vasto e complicato, articolato in innumerevoli discipline e dove le fonti per la ricostruzione non sono sempre di univoca interpretazione.
Ma crediamo che il modo migliore per rendere onore alla Verità della Storia sia proprio cercare di coglierne le piccole sfumature.
Quel che vorremmo riuscire a fare è dare voce alla Storia nel modo più ampio possibile, lasciandoci condurre dalle sue tracce, aprendoci a nuovi sguardi, offrendo nuovi spunti ai nostri lettori.
A guidarci è sempre il medesimo obiettivo che già fu del Progetto Saecula: stimolare il dialogo, il confronto, la ricerca sulle tematiche storiche.
Edizioni Saecula è una casa editrice indipendente non a pagamento.
In caso di accettazione del manoscritto alla pubblicazione per i nostri tipi,
nessun contributo verrà chiesto ai nostri autori, nemmeno sotto forma di acquisto di copie.
Un libro bifronte, a due facce: da una parte il saggio, che analizza con rigore filologico l’iscrizione funebre del legionario trace Marcus Aurelius Pastor, conservata a Ceccano, Frosinone, antica Fabrateria Vetus; dall’altra parte la narrazione, affascinante ricostruzione delle vicende che videro coinvolto il veterano.
Un viaggio nel tempo coinvolgente, supportato da una rigorosa e documentata base storica.
Non un semplice saggio storico, quello di Federico Baldisserotto, ma il risultato di anni di ricerca appofondita nel campo della Storia bassomedievale del territorio veneto.
Grazie al ritrovamento di pergamene comunali di epoca tardo quattrocentesca, tradotte ed esplorate a fondo, l’autore delinea con accuratezza la vita comunale arzignanese dell’epoca, dando nuova luce a quello che fu un vivace centro cittadino nel panorama della terraferma veneta, a cavallo tra Medioevo ed Età Moderna.
Quand’è, in che modo, distinguiamo
tra noi e l’altro?
Com’è che definiamo l’alterità, che tracciamo quei confini entro i quali noi siamo noi e l’altro è altro?
E quand’è che alla parola “altro” sostituiamo quella di avversario, rivale, oppositore, nemico?
Da sempre incantati dalla danza delle
lettere dell’alfabeto,
semi da cui germogliano le storie.
Molte. Diverse.
Ma che sempre sono ponti,
luoghi di incontro con gli altri.
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